01 Ago 1° Agosto Anniversario del Concerto per il Bangladesh
Il 1°Agosto del 1971 al Madison Square Garden di New York si tenne il Concerto per il Bangladesh organizzato da George Harrison e il maestro indiano Ravi Shankar, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rifugiati del Pakistan orientale (ora Bangladesh) a seguito del genocidio legato alla guerra di liberazione.
Oltre ad Harrison, pareciparono il suo ex compagno dei Beatles Ringo Starr, Bob Dylan, Eric Clapton (che vediamo nel video eseguire While My Guitar Gently Weeps insieme ad Harrison) , Billy Preston, Leon Russell e la band Badfinger. Shankar e Ali Akbar Khan – entrambi aventi radici nel Bangladesh – eseguirono un set di musica classica indiana.
L’idea era nata come una modesta raccolta fondi a sostegno dell’emergenza umanitaria che in pochi mesi aveva messo in ginocchio il Pakistan Orientale. Il Paese aveva subito nel 1970 un devastante ciclone che aveva spazzato via la sua già fragile tessitura sociale ed economica, alimentando, anche a causa dell’inerzia del governo centrale, le tensioni separatiste. La reazione del presidente del Pakistan era culminata, nella primavera del 1971, in una vera e propria persecuzione razziale nei confronti dei bengalesi. Dieci milioni i rifugiati in India, un numero imprecisato di milioni di morti, fu il bilancio della guerra di indipendenza che in nove mesi portò, grazie all’intervento dell’India, alla nascita del Bangladesh.
Il maestro bengalese Ravi Shankar, il precursore della world music secondo una famosa dichiarazione di George Harrison, parlò con l’ex Beatles in merito ad una raccolta fondi per la gente del Bangladesh, che grazie alla loro collaborazione si trasformò da un semplice concerto di musica classica indiana in una articolata operazione benefica, la prima organizzata e gestita da artisti rock. Divenne quindi un importante evento che si trasformò in una complessa macchina di soccorso umanitario. Era il 1971, il Live Aid sarebbe arrivato solo 14 anni dopo.
L’evento, organizzato in prima persona da George Harrison, divenne un doppio concerto al Madison Square Garden di New York, il centro mondiale della scena rock, fissato rigorosamente su consiglio di un astrologo indiano per il 1° di agosto, che la Apple replicò poi in un triplo album ed un film. Nessun discografico di peso avrebbe voluto perdere il ritorno da capogiro di George Harrison, Ringo Starr, Leon Russell, e, più incredibile di tutti, BOB DYLAN” (scritto proprio così, in lettere maiuscole). Harrison e Dylan, infatti, fatta eccezione per alcune sporadiche aperture per il primo e lo show all’Isola di Wight del secondo di due anni prima, avevano interrotto la loro attività live nel 1966.
Non potendo contare su John Lennon, che non voleva contrariare Yoko Ono, e Paul Mc Cartney, allora in piena battaglia legale contro i suoi ex compagni, Harrison coinvolge da subito anche i Badfinger, Billy Preston, Klaus Voorman, Jim Keltner e Eric Clapton, da qualche tempo giù dai palchi per una pesante dipendenza da eroina. A questi si aggiungono Don Nix, cui Harrison affida la responsabilità di una ampia sezione di coristi che comprende anche Claudia Lennear e Don Preston, voluti da Leon Russell, gli Hollywood Horns guidati da Jim Horn, il bassista Carl Radle dalla band di Clapton e il chitarrista Jesse Ed Davis.
Facile oggi definire il Concert For Bangladesh un evento storico, ma allora ovviamente nessuno ne aveva idea.
Un piccolo aneddoto pubblicato da Preston nel suo sito web è, in questo senso, rivelatore. Scrive Preston “durante il Concerto per il Bangladesh fra i due spettacoli, un piccolo gruppo di persone si era ritrovato, giusto per passare il tempo, negli spogliatoi del Madison Square Garden. C’era Bob Dylan e cominciò a cantare e suonare. Lì vicino c’era un basso e Leon Russell lo prese, iniziando a suonare con lui. Dylan finì la canzone e Leon disse: “Come faceva quell’altra…uh Masterpiece” o qualcosa di simile. Dylan si mise a cantare When I Paint My Masterpiece. All’epoca non conoscevo quella canzone e mi mise a terra. Quando finì, Leon chiese “E come era quell’altra..?” Così ne cantò un’altra ancora. Ci godemmo un mini concerto di Dylan. Che modo figo di passare il tempo”.
Concert for Bangladesh Album Cover
I concerti al Madison Square Garden incassarono oltre 240 mila dollari, versati all’UNICEF, e dalle prenotazioni dell’album la Apple ricevette, entro la fine dell’anno, 3 milioni e 750 mila dollari. Controversie fiscali e cattiva amministrazione rallentarono il flusso degli aiuti, che solo nel 1985 vennero quantificati dal Los Angeles Times in quasi 12 milioni di dollari. Quando, infine, il fondo fu totalmente acquisito dall’UNICEF, la cifra, secondo una stima di Harrison, ammontava a 45 milioni di dollari.
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