L’arte di adornarsi | Project India
53
post-template-default,single,single-post,postid-53,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,qode-content-sidebar-responsive,qode-theme-ver-10.1.1,wpb-js-composer js-comp-ver-6.13.0,vc_responsive

L’arte di adornarsi

Nella cultura indiana Il senso estetico indiano, per essere appagato, ha bisogno di ornamenti, di arricchire l’oggetto prescelto. Le figure retoriche letterarie, metafore etc., considerate indispensabili nella poesia indiana, vengono denominate Alamkara, che deriva dal relativo verbo adornare, decorare. Ma il significato letterale del verbo indica in realtà semplicemente l’azione di compiere, fare abbastanza, perchè secondo la mentalità indiana, senza ornamenti, nulla appare concluso, finito, sufficiente e solo appare bello ciò che è arricchito con adorni.

Da questa necessità estetica deriva l’accento posto sugli ornamenti femminili, siano essi gioielli o make-up e che rispondono anche a intenti scaramantici; spesso disegni e motivi dei monili hanno lo scopo di attirare fortuna e prosperità allontanando il temuto malocchio. Questi ornamenti, che ricoprono dalla testa ai piedi la donna, sono stati codificati con vari adeguamenti sin dall’antichità e secondo tradizione sono 16, Solah Shringar, numero che corrisponde all’età della perfezione femminile, secondo i testi indù, quando la donna raggiunge l’apice del suo fascino fisico a sedici anni, appunto. I gioielli e gli ornamenti vengono indossati nella loro totalità e nelle loro varianti più opulente durante il matrimonio, variando però in stile e caratteristiche a seconda delle regioni, della religione d’appartenenza e naturalmente delle possibilità economiche familiari.

No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.